Cosa succede con l’età? Performance lavorative e capacità cognitive.
Le performance lavorative diminuiscono realmente con l’ età?
La questione è controversa e i dati a sostegno delle varie ipotesi sono difficilmente comparabili.
Si dovrebbe distinguere come minimo tra quantità e qualità della performance, poiché con l’età tende a diminuire la prima a favore della seconda.
Naturalmente, poi, dipende dal tipo di lavoro. In quei lavori in cui sono necessarie le capacità che tipicamente diminuiscono con l’età (forza fisica, velocità di esecuzione, memoria, attenzione, ecc) e contemporaneamente l’esperienza porta solo un piccolo vantaggio, la performance lavorativa tende a diminuire drasticamente.
E’ interessante però notare come l’età faccia aumentare soprattutto la variabilità individuale. Alcune persone infatti, a parità di condizioni lavorative, rimangono innovative e produttive molto più a lungo.
E questo è un vero rompicapo per gli scienziati che sanno spiegare il declino, ma faticano a spiegare come, di fronte alle fisiologiche modificazioni dovute legate all’età molte persone conservino ottime performance cognitive.
Un’ipotesi intrigante è che questi adulti bilancino il naturale declino neuronale con una riorganizzazione delle funzioni celebrali, grazie ad una continua compensazione e all’utilizzo di strutture celebrali che prima non venivano usate per quelle specifiche funzioni.
Cosa permetta questa riorganizzazione rimane una domanda senza risposta.
Ci sono una serie di fattori associati al mantenimento delle funzioni cognitive: stimolazione intellettuale, la qualità delle interazioni sociali, la scolarità, la cosiddetta riserva cognitiva.
Inaspettatamente (almeno per me) alcuni studi recenti individuano nell’attività fisica aerobica un ingrediente fondamentale per il buon funzionamento cognitivo (ad esempio Hillman, C. H., Erickson, K. I., & Kramer, A. F. “Be smart, exercise your heart: exercise effects on brain and cognition”. Nature Reviews Neuroscience, 2008).
Non si tratta solo di una versione moderna del latino mens sana in corpore sano . L’attività fisica pare avere effetti diretti sulla plasticità neuronale, sulla capacità del nostro cervello di imparare e riorganizzarsi in tutte le fasi della nostra vita. In particolare, l’attività fisica sembra migliorare processi quali la capacità di pianificare, la memoria di lavoro, la capacità di lavorare in modalità multitasking e di far fronte ad ambiguità, funzioni fondamentali per un invecchiamento attivo e sano, anche dal punto di vista lavorativo.